Le zecche, appartenenti alla classe degli aracnidi, sono parassiti esterni capaci di penetrare nella cute di umani e animali. Il capo, non distinguibile dal corpo tondeggiante, è capace di inserirsi nella cute e succhiare il sangue degli animali ospitanti.
Le malattie che può trasmettere il parassita
Le zecche possono trasmettere all’uomo gli agenti patogeni responsabili di malattie come la borelliosi di Lyme, la febbre Q, la tularemia, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la babesiosi, l’encefalite virale ed la febbre emorragica Crimea-Congo.
Questi parassiti sono molto attivi durante l’arrivo della bella stagione perché abbandonano lo stato di quiescenza e vanno alla ricerca di un organismo ospitante. Per l’uomo il “morso della zecca” non rappresenta un pericolo, bisogna invece considerare la possibilità di contrarre le infezioni trasmesse da questi parassiti in qualità di vettori. Infatti, solo nel 5% dei casi, nelle persone anziane o nei bambini, le infezioni possono rappresentare un pericolo per la vita.
Come fare prevenzione
Per contrastare in modo significativo la possibilità di essere “morsi” da una zecca si possono adottare alcuni semplici accorgimenti: vestirsi con abiti chiari, coprire le estremità – soprattutto inferiori – degli arti con pantaloni lunghi e calze ed evitare di addentrarsi nelle zone in cui l’erba è fitta e alta.
È consigliabile anche controllare attentamente che nelle zone di testa, collo, ginocchia e fianchi – zone in cui il parassita si annida più facilmente – non ci sia nessun bozzo.
Anche gli animali possono essere un soggetto ospitante, per cui è necessario controllarli attentamente dopo le passeggiate e se necessario spazzolarli. Per gli animali domestici è consigliato effettuare una profilassi con un’antiparassitario che abbia un’azione specifica contro questo tipo di parassiti.
In ogni caso è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico se si pensa di essere stati “morsi” da una zecca.