Le intolleranze alimentari sono delle reazioni avverse dell’organismo verso determinati cibi. Si differenziano dalle allergie alimentari in quanto non dipendono dalla reazione dall’attivazione anomala del sistema immunitario con i suoi anticorpi. Sono inoltre meno severe e si manifestano gradualmente e proporzionalmente alla quantità dell’alimento che viene ingerita. Le intolleranze alimentari possono essere di diversi tipi e possono causare vari disturbi ricorrenti e persistenti. In particolare a livello gastrointestinale, dermatologico e respiratorio. Quando si riscontrano sintomi sospetti riconducibili all’ingerimento di qualche cibo si dovrebbe subito richiedere una consulenza medica.
La varietà di sintomi causati da cibi sbagliati
Cibi comuni, insospettabili, possono scatenare varie reazioni nell’organismo. Dalla stanchezza cronica alla cefalea, dall’asma alle dermatiti, dal sovrappeso alla cellulite. Possono essere tutti sintomi provocati da alimenti che costituiscono uno stimolo tossico capace di dare luogo a vari e numerosi disturbi. Il tempo in cui si presentano i sintomi è variabile. Può andare dai 20 ai 30 minuti dopo il pasto fino ai 5 giorni successivi.
Cosa deve fare chi sospetta di soffrire di intolleranze alimentari
Chi sospetta di soffrire di intolleranze alimentari, deve innanzitutto sottoporsi al test dopo essersi rivolto al proprio medico. Tramite un campione di sangue, infatti, è possibile identificare i livelli di infiammazione ed il gruppo alimentare ai quali si è sensibili ed intolleranti. Una volta che sarà accertata l’intolleranza, invece, si dovrà evitare o ridurre un alimento o un gruppo di alimenti.
L’ideale è quella di avvalersi di una dieta personalizzata ed elaborata da un medico. Questo per allontanare qualsiasi rischio di incappare in carenze nutrizionali. Bisogna inoltre evitare di affidarsi alle informazioni reperibili sul web oppure alle prove non scientificamente attendibili. Soprattutto quando si tratta di bambini non si dovrebbero escludere mai particolari alimenti o gruppi di alimenti senza una specifica diagnosi medica. Scelte sbagliate, infatti, potrebbero tramutarsi in malnutrizione e in una crescita non corretta.