Se i non fumatori amassero il fumo, fumerebbero. Gli effetti che il fumo passivo gioca sulla salute di coloro che hanno detto “No” alla nicotina sono deleteri: secondo l’Huffington Post, più di 600 mila morti all’anno sono causate dalla sigaretta (degli altri), pari all’1% dei decessi mondiali. 165 mila di queste sono morti bianche e, come se non bastasse, la maggior parte delle dipartite è causata da malattie ischemiche del cuore e da infezioni delle basse vie respiratore – naso e bocca. Per questa ragione la Fondazione Veronesi, che da anni si occupa di diffondere la cultura e la pratica della prevenzione, ha elaborato un decalogo dei diritti dei non fumatori.
Non fumatori, la carta dei 10 diritti
La carta dei diritti del non fumatore nasce da una considerazione altamente condivisibile: il fumo passivo ha gli stessi rischi di quello attivo, con la differenza che chi lo subisce non ha la possibilità di scegliere.
La regola numero uno è il diritto al benessere: tutti hanno il diritto di crescere in un ambiente in cui il fumo non impedisca, con le sostanze che diffonde, il regolare sviluppo psicofisico. Adulti e bambini hanno inoltre diritto a respirare aria pura ovunque, soprattutto nell’ambiente domestico: bandita quindi la sigaretta post-colazione in cucina, meglio – se di meglio si può parlare – rifugiarsi sul balcone. Anche il diritto all’armonia è fondamentale, desiderare tende, divani, vestiti e tappeti che profumino di pulito è una prerogativa legittima. Inoltre tutti, per obbligo di legge ma anche morale, hanno l’obbligo di essere informati sui danni estetici e fisici che il fumo di sigaro e sigaretta può provocare (alias diritto all’Informazione).
Meno conosciuto tra tutti è il diritto al gioco, che garantisce la libertà di correre e divertirsi in sicurezza senza rischiare quegli attacchi d’asma provocati dal fumo altrui. Avere polmoni e vasi sanguigni puliti, abbinati a un cuore ben funzionante, rientra nella più ampia e complessa categoria del diritto alla salute, che affianca quello alla libertà: tutti hanno il diritto di liberarsi da qualunque sostanza crei abitudine, assuefazione e dipendenza come la nicotina.
Il diritto alla diversità parla chiaro: tutti hanno il diritto di essere considerati belli, forti e bravi anche senza fumare. Quest’ultimo interessa soprattutto i più giovani, che notoriamente utilizzano la sigaretta come mezzo di affermazione sociale, per farsi accettare dal gruppo di coetanei. Il diritto alla parola è il più controverso, in quanto afferma la prerogativa dei non fumatori di criticare chi accende sigaro o sigaretta in loro presenza. La libertà dei nicotine addicted, infatti, termina laddove inizia il diritto dei non-fumatori di preservare la propria salute.
Quando il fumo dà fastidio lamentarsi è lecito, ascoltare le lamentele è un dovere: lo sancisce il diritto all’ascolto, che presta un orecchio ai bisogni di chi, la sigaretta, non l’ha mai scelta. In questo 2019, ama chi ti ama e cessa di fumare chiedendo aiuto al tuo farmacista di fiducia!